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Il restauro del Clavicembalo | ||||||||||||||||||||||||||||
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1.4. Tastiera 1.4.1. Descrizione La tastiera, non originale, ha cinquanta tasti e un ambito da do1/mi1 a fa5 Fig. 5.Vi sono segni evidenti che la tastiera conobbe ambiti differenti nel corso della sua storia. Le leve dei tasti sono ricavate da un pannello di faggio di taglio radiale. Le porzioni di coda di alcuni tasti furono segate e sostituite prima del 1970, quando furono nuovamente modificate per realizzare l'attuale ambito. I tasti coinvolti in tali operazioni sono gli attuali do1, do5, do#5, re5, re#5, mi5, fa5 Fig. 6. Le lastrine dei tasti diatonici sono di ebano con filetti perimetrali d'avorio; i frontalini sono composti di una lamina triforata d'avorio, su questa è incollato un elemento ad arcata di ebano. I blocchetti dei tasti cromatici sono d'avorio (osso, per i tasti do#5 e mib5), incollati con imprecisione su altrettanti blocchetti di faggio. Sulle leve dei tasti sono presenti due numerazioni distinte: la più evidente si riferisce all’ambito precedente il restauro del 1970, do1 - do5.re5; la seconda, in grafia antica, visibile solo parzialmente su alcuni tasti, suggerisce un precedente ambito di sol0/si0 - do5. Sulle code dei tasti furono incollati blocchetti di noce (faggio tinto sui tasti modificati nel 1970), probabilmente per adattare l’altezza della tastiera ai salterelli; su questi blocchetti furono a loro volta incollate spesse guarnizioni di feltro bianco, moderne, anche se molto scurite dalla grafite usata per facilitare lo scorrimento dei salterelli. Le lamette di guida dei tasti sono ricavate da tre materiali differenti: ebano, faggio e una terza essenza non identificata (forse noce); queste, si adattano meglio delle altre al taglio nelle code dei tasti. L’attuale tasto fa5, sotto la placchetta, mostra una sagoma adatta per ospitare un successivo tasto cromatico; la sagoma del tasto fu modificata maldestramente, incollandovi un tassello di faggio. La modifica non appare d'epoca recente. L’attuale corsa dei tasti è di 6,5 - 7 mm per i diatonici e 5,5 - 6 mm per i cromatici. L’affondo di questi ultimi li porta, a tasto abbassato, a livellarsi coi tasti diatonici. Il telaio della tastiera è stato costruito durante il restauro del 1970. Il museo custodisce un telaio di tastiera che è stato possibile attribuire a questo clavicembalo: si tratta del telaio precedente il 1970, adattato per l’ambito do1 - do5.re5. Questo è composto di quattro elementi d'abete, uniti fra loro con unioni angolari a mezza battuta, rinforzate da cavicchi. Il laterale sinistro appare integro, mentre quello destro è ridotto in larghezza ; analogamente i due elementi a loro ortogonali sono stati accorciati all’estremità destra, così come la traversa di bilanciamento e la rastrelliera. Tutti questi componenti del telaio furono poi nuovamente allungati mediante l’aggiunta di piccoli pezzi: a sinistra e a destra sono visibili aggiunte, rispettivamente di 46 e 28 mm circa. La lista anteriore presenta (aggiunte a spessore) una lista di quercia o castagno e una lista di cartone duro, piuttosto recente. Le guarnizioni presenti sul telaio sono moderne. La traversa di bilanciamento, in noce, è unita agli elementi laterali a battuta semplice. La rastrelliera di faggio, di taglio radiale, è incollata alla costa posteriore del telaio, evidentemente in posizione diversa dall’originale. La parte originale della rastrelliera presenta 46 tagli. Le punte sulla traversa di bilanciamento, presumibilmente non originali, sono di ferro. Sono altresì evidenti i fori dell'originaria posizione delle punte. Questi suggeriscono che il telaio non apparteneva alla tastiera contestualmente pervenuta. Il suo ambito era, più probabilmente, fa0.sol0.la0 - fa5. L’amputazione all' estremità della traversa di bilanciamento non permette di averne la certezza, tuttavia, la particolare disposizione delle prime tre note suggerisce che questo telaio sia stato asportato da uno strumento più antico, forse dell’inizio del sec. XVI. 1.4.2 Misure in mm del telaio antico
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Last changed: June 2013
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