Questo assottigliamento segue un disegno assai raffinato che si può paragonare al variare delle curve di livello in una carta topografica. Nelle zone in cui lo spessore è minimo si possono misurare grandezze inferiori a due millimetri.

La piallatura della tavola armonica è un passaggio di grande importanza nella costruzione di un clavicembalo perché è in quel momento che si definiscono l'equilibrio e la qualità del suono.
Naturalmente l'esperienza del cembalaro è qui fondamentale poiché permette di apportare quelle sottilissime variazioni di spessore richieste dalla diversa rigidità del legno di volta in volta utilizzato.

La mia preferenza per gli antichi metodi di lavorazione mi ha dato grandi soddisfazioni e tavole armoniche sempre ben risonanti, perciò in questa delicata operazione preferisco usare un antico pialletto costruito nel XIX secolo dai Sorby di Sheffield; un attrezzo interamente in legno di faggio, solido, compatto e di buon peso, ma al tempo stesso estremamente maneggevole.

Come in tutti i lavori di piallatura fine è necessario che la lama del pialletto sia perfettamente affilata e che l'uscita dal controferro sia minima, per asportare pochissimo materiale in ciascuna passata ed avere il massimo controllo sull'assottigliamento della tavola armonica.

Nella fotografia in alto mi vedete durante la piallatura della tavola armonica di un clavicembalo Couchet.
Nell'immagine in basso regolo l'uscita del ferro dal pialletto.

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